Con la recentissima sentenza allegata, il Tribunale di Catanzaro - anche richiamando alcune importanti pronunce della Corte di Cassazione - prova a spiegare come dovrebbe fare il sindaco di una società per dimostrare il corretto adempimento dei suoi obblighi di controllo e vigilanza sul rispetto dei principi di corretta amministrazione della società.

La sentenza del Collegio calabrese precisa, innanzitutto, che i principi sull’onere della prova in materia di responsabilità contrattuale … ribaltano sul sindaco convenuto in giudizio la dimostrazione di aver adempiuto correttamente alla sua prestazione tipica di controllo e vigilanza.

Infatti, se la società o i suoi amministratori (o il curatore in caso di procedura concorsuale) allegano l'inadempimento del sindaco rispetto ai suoi doveri tipici, è quest'ultimo che ha l’onere di eccepire e dimostrare di aver adempiuto correttamente il suo compito.

E già soltanto tale affermazione in diritto è sufficiente a creare allarme.

Ma, allo stesso tempo, può essere l'innesco per un approccio diverso da parte del sindaco, un approccio di tipo "preventivo" (finalizzato alla prevenzione).

A ben vedere, infatti, la stessa sentenza fornisce anche alcune indicazioni su ciò che un sindaco (o un collegio sindacale) dovrebbe proprio evitare di fare.

Quindi, cari sindaci, fate tesoro di quello che è fortemente sconsigliato fare … e di ciò che, al contrario, è meglio che sia sempre fatto e verbalizzato!

Guardatevi bene dal predisporre verbali "caratterizzati da estrema sinteticità" e "pieni di espressioni ripetitive prive di reale significato, con ricorso all’uso di formule meramente ripetitive del testo normativo o di stile".

Partecipate in maniera "attiva" alle adunanze del consiglio di amministrazione e alle assemblee.

Non siate "passivi" limitandovi ad un semplice recepimento delle informazioni. Ponete domande o fate delle "osservazioni su quanto emerge nel corso della riunione".

Formulate delle "richieste strumentali ad evidenziare, senza entrare nel merito delle scelte, criticità".

Suggerite "migliori o maggiori cautele idonee ad indirizzare le scelte degli amministratori verso la legittimità sostanziale e la corretta amministrazione".

Meglio svolgere le riunioni presso la sede sociale che presso gli studi professionali dei sindaci, infatti presso gli uffici della società è più facile "reperire la documentazione necessaria all’effettuazione dei controlli".

È opportuno che l’organo di controllo "fornisca suggerimenti in ordine alle effettive esigenze della società". Però tali suggerimenti devono essere "suggerimenti concreti". E, soprattutto, è necessario che, poi, i sindaci tengano monitorati gli amministratori per vedere se hanno seguito i suggerimenti dati.

Attenzione a consentire la partecipazione di "soggetti esterni" alle riunioni degli organi sociali. E fate ancora più attenzione all'ingerenza nella gestione della società di soggetti formalmente estranei (cd. amministratori di fatto/occulti).

Occhio ai fatti di gestione che possono qualificarsi "rilevanti", in particolare alle cessioni dei crediti o ai rapporti con parti correlate/collegate.

In questi casi, meglio lasciare traccia di "reazioni, interventi o rilievi"…

E, quando c'è proprio puzza di bruciato, ricordatevi sempre che il sindaco ha anche il dovere di attivarsi coi poteri che la legge gli attribuisce per impedire il realizzarsi di operazioni "manifestamente imprudenti e prive di logica economica" (cfr. ad es. artt. 2409 e 2479 ter c.c.).

Siamo perfettamente consapevoli che, a volte, nelle sentenze si trovano affermazioni che appaiono molto poco realistiche e del tutto scollegate dalla realtà pratica. Però, se poi si va a finire davanti ad un giudice, bisogna fare i conti anche con questi scenari teorici e/o virtuali.

Pertanto, siamo convinti che seguendo alcuni di questi esempi/consigli, potrebbe risultare più agevole riuscire a dimostrare di aver svolto una effettiva vigilanza sul rispetto della legge e dello statuto, sul rispetto dei doveri di corretta amministrazione ai sensi dell’art. 2403 c.c. Quindi, potrebbe essere più facile andare esenti da responsabilità.

Come al solito, e sempre di più: prevenire è molto meglio che dover inseguire con affanno una transazione condita da molti mal di pancia.

Lo viviamo quotidianamente nella nostra esperienza professionale a fianco dei sindaci. Il nostro aiuto preventivo è di gran lunga più efficace (e gratificante per entrambi) di un nostro intervento successivo, a contenzioso già avviato.

 Buona lettura.

Il team di RasileLex

Alleghiamo la sentenza del Tribunale di Catanzaro pubblicata dal sito IlCaso.it