Ci raccontano che l’accesso alla giustizia può essere ridotto rendendo prevedibili le decisioni. Che la prevedibilità della decisione - elemento non secondario della certezza del diritto - può essere realizzata da un’attenta considerazione delle sentenze della Corte di Cassazione, ecc.

Ebbene, sull'argomento in discorso, non ci pare proprio che la SC abbia - fino ad oggi - aiutato a ridurre il contenzioso.

Tutt'altro: l'ha alimentato, creando una gran confusione anche nei giudici di merito, ogni volta obbligati a confrontarsi con pronunce della Cassazione a dir poco ondivaghe, costretti ad utilizzare il pallottoliere per contare quante pronunce hanno affermato la tesi "A" e quante, al contrario, hanno confermato la tesi "B".

Per restare nel 2021, segnaliamo:

  • da una parte: Cass. n. 639/640/641 e n. 4710 del 2021;
  • in senso contrario (o che dubitano): Cass. n. 180, 682 e 1961 del 2021.

Nell'arco degli ultimi anni, moltissimi professionisti hanno impugnato i provvedimenti di merito che negavano la prededuzione al loro credito, ed hanno stimolato numerose pronunce della Corte di Cassazione.

Risultato:

- quelli più fortunati, il cui ricorso è stato deciso da collegi "pro-prededuzione", sono riusciti ad ottenere il riconoscimento del rango prededucibile per i loro crediti;

- quelli più sfortunati, il cui ricorso è stato deciso da collegi "contra-prededuzione", non ci sono riusciti.

Casi identici, decisi in modo diverso.

Ma guardiamo il lato positivo. Finalmente qualcuno si è reso conto di ciò che accade da anni ed ha chiesto l'intervento della Sezioni Unite, che auspichiamo vorranno regalare certezza agli operatori del diritto.

Con l'allegato provvedimento del 29 gennaio 2021 (pubblicato il 09/02/2021), il Sostituto Procuratore generale presso la Corte di Cassazione - dopo aver segnalato che sull'argomento si registra nella giurisprudenza della Prima sezione della Cassazione un contrasto tra due orientamenti contrapposti - ha ritenuto che il contrasto meriti trattazione e soluzione nella sede allargata della Corte ed ha chiesto la rimessione del ricorso alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

Nel mentre, a settembre 2021 dovrebbe entrare in vigore - dopo vari slittamenti - il nuovo Codice della crisi e dell'insolvenza, che innova a sua volta sul tema. Ma già si parla di nuovi rinvii, quindi le Sezioni Unite avranno modo di farci sapere come comportarci de iure condito (si spera).

Buon divertimento.

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